Spettrografi a prismi e spettropotometria di luce polarizzata rettilineamente
Sunto Uno spettro continue ultraviolette, fotografato con uno spettrografo a prisma e lenti di quarzo, se fra la sorgente e la fenditura è interposto un polarizzatore con lá sezione principale orientata comunque, appare solcato da un sistema di fluttuazioni di intensità più o meno numerose a seconda...
Ausführliche Beschreibung
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Sunto Uno spettro continue ultraviolette, fotografato con uno spettrografo a prisma e lenti di quarzo, se fra la sorgente e la fenditura è interposto un polarizzatore con lá sezione principale orientata comunque, appare solcato da un sistema di fluttuazioni di intensità più o meno numerose a seconda del tipo di spettrografo usato. Si studia questo fenomeno sia nel caso degli spetrografi non autocollimatori, sia nel caso degli autocollimatori muniti di prisma a riflessione totale dietro lá fenditura, sia infine nel caso degli autocollimatori sprovvisti di tale prisma: si mostra come tutte le sue particolarità sono completamente spiegate se si tiene conto delle rotazioni del piano di polarizzazione della luce provocate dalla lente collimatrice, dal prisma e dalla lente obbiettiva, e delle riflessioni, rispettivamente, sulla prima, sulla seconda faccia del prisma e sulla lastra fotografica. — Non è possibile ottenere, con uno spettrografo a prismi e lenti di quarzo, attendibili determinazioni spettrofotometriche in luce polarizzata, a meno di non prendere precauzioni fortemente restrittive o di usare particolari artifici. Anche nelle determinazioni spettrofotometriche in luce naturale, si può incorrere in errori dovuti a effetti di polarizzazione netto spettrografo; tali errori sono tanto più grandi quanta più grande è il numero dei prismi dello spettrografo. © Società Italiana di Fisica 1936 |
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Sunto Uno spettro continue ultraviolette, fotografato con uno spettrografo a prisma e lenti di quarzo, se fra la sorgente e la fenditura è interposto un polarizzatore con lá sezione principale orientata comunque, appare solcato da un sistema di fluttuazioni di intensità più o meno numerose a seconda del tipo di spettrografo usato. Si studia questo fenomeno sia nel caso degli spetrografi non autocollimatori, sia nel caso degli autocollimatori muniti di prisma a riflessione totale dietro lá fenditura, sia infine nel caso degli autocollimatori sprovvisti di tale prisma: si mostra come tutte le sue particolarità sono completamente spiegate se si tiene conto delle rotazioni del piano di polarizzazione della luce provocate dalla lente collimatrice, dal prisma e dalla lente obbiettiva, e delle riflessioni, rispettivamente, sulla prima, sulla seconda faccia del prisma e sulla lastra fotografica. — Non è possibile ottenere, con uno spettrografo a prismi e lenti di quarzo, attendibili determinazioni spettrofotometriche in luce polarizzata, a meno di non prendere precauzioni fortemente restrittive o di usare particolari artifici. Anche nelle determinazioni spettrofotometriche in luce naturale, si può incorrere in errori dovuti a effetti di polarizzazione netto spettrografo; tali errori sono tanto più grandi quanta più grande è il numero dei prismi dello spettrografo. © Società Italiana di Fisica 1936 |
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Spettrografi a prismi e spettropotometria di luce polarizzata rettilineamente |
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